Abbasso la critica! letteratura, critica e fascism

Abbasso la critica! letteratura, critica e fascism

Thu, 07/04/2022

Publication

Stéphanie Lanfranchi is a lecturer in Italian studies at the ENS de Lyon and a member of the Triangle laboratory.

Abbasso la critica!

Stéphanie Lanfranchi
Series: Le ragioni di Clio. Collana di storia contemporanea
Publisher: Pacini editore
290 p.

Published in Italian

Do we really need criticism to understand and appreciate the great texts of Italian literature? Is the mediation of the literary critic, the scholar and the professor really necessary for the reader to understand the author's words? The perplexity regarding its function and its legitimacy has accompanied literary criticism since its beginnings, but it expressed itself with greater violence during the twenty years of Fascism: it then became part of an anti-Croce and more generally anti-intellectualist discourse, as well as of the political project to control what is said and written about literature, and how literature is read. Following a chronological path through the journals, universities and cultural institutions of the Ventennio, this book describes the forms of denigration that literary critics underwent and at the same time the strategies of integration and the instruments with which they were also enlisted in the Fascist political project. In this way, the book tells us the unprecedented and disturbing story of a literary criticism that, at the end of the 1930s, aimed at becoming totalitarian.

Abbiamo proprio bisogno della critica per capire e apprezzare i grandi testi della letteratura italiana ? È proprio necessaria la mediazione del critico letterario, dell’erudito e del professore affinché il lettore possa intendere la parola dell’autore ? Le perplessità, rispetto alla sua funzione e alla sua legittimità, accompagnano la critica letteraria sin dai suoi esordi, ma si esprimono con una violenza maggiore durante il ventennio fascista : vengono allora ad innestarsi in un discorso anticrociano e più generalmente antintellettualistico, nonché nel progetto politico di controllare anche ciò che sulla letteratura si dice e si scrive, e come si legge la letteratura. Seguendo un percorso cronologico attraverso le riviste, le università e le istituzioni culturali del Ventennio, questo libro descrive le forme di denigrazione che subirono i critici letterari e al contempo le strategie di integrazione e gli strumenti con cui anch’essi furono arruolati nel progetto politico fascista. Il libro ci racconta così l’inedita e inquietante storia di una critica letteraria che, alla fine degli anni Trenta, ambiva a divenire totalitaria.

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